MALTRATTAMENTI in famiglia: assolto

La vicenda trattata dallo studio riguardava la difesa dall’ipotesi di consumazione del grave reato di maltrattamenti in famiglia formulata dalla Procura a carico del marito, fattispecie di cui egli si sarebbe macchiato a causa di fatti accaduti negli ultimi cinque anni di convivenza coniugale precedente alla separazione.

la Pubblica Accusa, all’esito del dibattimento, ha chiesto per l’imputato la condanna alla reclusione ad un anno e otto mesi.

La difesa è riuscita ad ottenere una pronuncia assolutoria con formula piena in ordine a detto reato, rimanendo in essere solo una lieve condanna per le lesioni subite dalla moglie nel corso di una lite, allorché venne colpita da un libro lanciato dal marito.

IMPORTANTE RISARCIMENTO PER MALASANITA’

ASSOLUZIONE in relazione ad una infamante accusa a carico di personale sanitario

Si è rivolta allo studio una professionista ospedaliera nei cui confronti la Procura muoveva l’accusa di aver spiato dei dati sensibili di un paziente, anche medico.

La prospettiva era di affrontare un processo con una pena che – considerati i requisiti soggettivi dell’imputato – partiva da tre anni di reclusione, sino ad un massimo di otto anni.

L’attività difensiva ha portato il Tribunale a disattendere la tesi accusatoria e a pronunziare una sentenza, in sede di udienza preliminare, di non doversi procedere con la celebrazione del dibattimento in ragione della non sostenibilità della tesi della Procura, accogliendo – viceversa –  del tutto la tesi difensiva.

ASSOLUZIONE per operazioni boschive in zona sottoposta a vincolo

Il Presidente di una Regola del Comelico veniva tratto a giudizio penale in relazione ad asseriti abusi connessi ad operazioni di esbosco: tutelato dallo studio è stato completamente scagionato.

I MOTIVI DEL REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA

SPRAY AL PEPERONCINO

Si rivolge allo studio una persona che, in seguito ad una lite, subisce un’aggressione che si concretizza infine in una spruzzata di spray al peperoncino sul viso: scatta la denuncia e il successivo processo penale che vede il soggetto offeso tutelato come parte civile: ottiene il risarcimento del danno morale nonchè una condanna penale, in capo all’imputato del fatto di reato, ad un anno di reclusione.

ASSOLTO AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE

Da anni si protraeva un processo penale in capo ad un agente di polizia municipale, reo – secondo la Procura – di non aver denunciato un reato di guida in stato di ebbrezza, pur avendo ricevuto possesso della certificazione medica che attestava in capo ad un soggetto coinvolto in un sinistro stradale la positività alla presenza di alcol nel sangue.

La questione sollevata dalla difesa, seguita da questo studio, si articolava nella circostanza che la conoscenza del fatto, e la presa visione del certificato medico, erano stati del tutto casuali e non connessi all’accertamento del sinistro.

Nonostante la richiesta di condanna della Procura, l’agente è andato assolto.

CANE MALTRATTATO: l’Associazione che se ne cura otterrà il risarcimento dei danni

Il povero animale viene trovato in fin di vita, in una situazione definita agghiacciante, legato, costretto a pestare le proprie feci, malnutrito.

La  proprietaria aveva chiamato il veterinario per far sopprimere la bestiola, ma fortunatamente l’epilogo è stato diverso: è stato affidato ad un’associazione che l’ha curato e rimesso in salute.

La precedente proprietaria è stata accusata di maltrattamento e l’Associazione – rivoltasi allo studio – ha ottenuto dal Giudice il riconoscimento del diritto ad un risarcimento  concreto.

COSTA CARO IL COMMENTO INADEGUATO SU TRIPADVISOR

Un avventore si reca in un locale della Provincia e riceve un servizio che reputa inadeguato. Censura pubblicamente la cameriera pubblicando un commento negativo molto pesante e ingiustificato, congiuntamente ad una foto carpita a sua insaputa. La cameriera seccata si reca presso questo studio e chiede tutela. La vicenda finisce in tribunale e si conclude con un accordo risarcitorio e una sentenza di non doversi procedere oltre penalmente per intervenuta remissione della querela.

 

Fallimento ALLES srl, c’è un responsabile

Un responsabile accertato nel primo grado di giudizio penale per bancarotta fraudolenta a carico degli ex amministratori: il Fallimento, costituitosi  parte civile attraverso lo studio, ottiene una pronunzia risarcitoria sotto il profilo del danno patito a causa della condotta dell’ex  amministratore.